venerdì 4 aprile 2014

Una panoramica sui castelli Giapponesi: l'inganno del tenshu

Il tenshu del castello di Ōsaka
Tempo fa, parlando con degli amici di cosa vedere durante un viaggio in Giappone, mi sconsigliarono il castello di Himeji, perché era in restauro e non era possibile entrarvi. Feci presente che solo il tenshu, il torrione principale, era chiuso al pubblico e loro ribatterono che, oltre a quello, non c'era nulla da vedere.
Rimasi sconvolta.

Parlando di castelli giapponesi quasi tutti pensano non solo a delle costruzioni risalenti a un determinato periodo storico, l'epoca moderna, ma addirittura li associano ad una struttura in particolare: l'alto tenshu, il bianco e aggrazziato mastio che, come un top-model, fa bella mostra di sé su riviste, libri d'arte e pagine web.

Ma se consideriamo il castello in quanto fortificazione, in esso c'è molto più del suo mastio (che, ad essere onesti, in molti castelli non fu nemmeno costruito). E la loro storia, come in ogni nazione del mondo, risale indietro fino agli albori della civiltà.

A partire dalla fine del secolo scorso, gli archeologi  hanno iniziato a portare alla luce i resti di diversi "villaggi fortificati" risalenti al periodo Yayoi che possono essere considerati le prime fortificazioni della storia giapponese.
Un esempio famoso è Yoshinogari (吉野ヶ里), provincia di Saga, nel Kyūshū del nord, ma se ne trovano in tutto il Giappone.
A questo tipo di agglomerati probabilmente si riferisce lo Wei Zhi, la "Cronaca degli Wei" (c.a. 297 d.C.), una delle cronache dei regni cinesi, nonché la prima a fare riferimento al Giappone, quando parla dei 100 regni di cui era composto.
Nel VII secolo, temendo un'invasione coreana, vengono edificati i castelli definiti 'antichi castelli di montagna' (古代山城 kodai yamashiro) o 'castelli in stile coreano' (朝鮮式山城 chōsenshiki yamajiro), perché edificati con l'aiuto di manodopera immigrata dalla Corea, e il mizuki (水城) di Dazaifu, sempre nel Kyūshū.
All'VIII secolo risale il castello di Taga (多賀城), uno dei castelli di confine costruiti nello Honshu come difesa e base per la pacificazione degli emishi.
Dei castelli si ritorna a parlare alla fine del periodo Heian, con gli scontri tra i clan di samurai che porteranno alla creazione del bakufu di Kamakura.
In questo periodo e per tutto il medioevo i capi dei clan militari si costruiranno residenze, le yakata (館), facilmente fortificabili in caso di necessità, ma verso la fine del periodo Muromachi e con l'intensificarsi degli scontri, a queste residenze signorili, verrà sempre più spesso affiancato un castello costruito sulle alture, in cui ritirarsi per affrontare un assedio.
Quando queste guerre diventeranno continue, in periodo Sengoku, anche le fortificazioni passeranno dall'essere temporanee a permanenti, ma solo con l'ascesa al potere di Ōda Nobunaga il tenshu asumerà il suo ruolo di simbolo della potenza del signore e il castello inizierà a mostrare la forma che oggi conosciamo.

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Ritornate domani per leggere il resto di questa breve panoramica sui castelli giapponesi!

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