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This photo of Yoshinogari Historical Park is courtesy of TripAdvisor |
I villaggi d’altura, in giapponese kōchisei shūraku 高地性集落, sono insediamenti che, come dice il nome stesso, si sono sviluppati su alture, generalmente tra i 100 e i 200 metri più in alto rispetto al terreno coltivato, probabilmente proprio per non sprecare suolo fertile in un territorio, come quello Giapponese, che è prevalentemente montuoso.
Questo tipo di insediamento, che compare già dal principio del periodo Yayoi, non presentava grandi elementi difensivi, a parte il fossato che ne circondava il perimetro.
I villaggi fortificati o kangō shūraku 環濠集落, (letteralmente villaggi circondati da un fossato), vedono la loro epoca di maggior sviluppo intorno al II secolo d. C., proprio il periodo che il Gishi Wajinden associa al regno di Himiko.
Anche i villggi fortificati erano circondati da un fossato e la terra di risulta veniva utilizzata per la creazione di un terrapieno, al di sopra di questo terrapieno, come si vede nelle foto di Yoshinogari, era eretta una palizzata, come ulteriore elemento difensivo.
In entrambe le tipologie di insediamento sono state trovate tracce che fanno pensare a scontri: terra bruciata, punte di freccia e accette di pietra.
Per oltrepassare il fossato e accedere al villaggio si utilizzava un ponte di legno, che poteva essere rimosso in caso di avvistamento di nemici nelle vicinanze.
Un ulteriore elemento di difesa era rappresentato da uno o più fossati scavati perpendicolarmente rispetto al perimetro del villaggio. In giapponese viene chiamato tatebori 竪堀, ovvero fossato verticale: da qui era possibile far rotolare grosse pietre sugli assalitori che usavano questa via per avvicinarsi.
Un altro modo per rendere difficili le cose ai nemici, era allineare orizzontalmente, sul terreno, una serie di alberi con i rami appuntiti e rivolti verso l'esterno creando così un'ulteriore sbarramento. Questo tipo di elemento difensivo viene chiamato sakamogi 逆茂木, ovvero "alberi ribaltati".
E' interessante notare che sia i tatebori che i sakamogi continueranno ad essere utilizzati anche nei castelli di epoche successive, in particolare in periodo medievale.
Non solo: la differenziazione tra fortificazioni costruite sulle alture, che sfruttano il terreno come principale difesa, e quelle che invece nascono e si espadono sul terreno pianeggiante, si può riconoscere durante tutta la storia dei castelli giapponesi!
Una differenza che invece ha causato diversi grattacapi agli archeologi sta nella posizione dei terrapieni che, in periodo Yayoi, si trovano... dalla parte sbagliata rispetto al fossato.
Ma di questo vi parlrò la prossima volta!
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