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This photo of Takeda Castle, in Asago is courtesy of TripAdvisor |
Questa sera vorrei abbandonare per un attimo la storia e iniziare a parlarvi di come vengono suddivisi i castelli.
Abbiamo visto che possiamo classificarli cronologicamente: gli antichi castelli di montagna erano edificati prima del periodo Heian da immigrati coreani, i castelli medievali sono quelli che hanno visto la battaglia da vicino, mentre quelli moderni hanno patito più per il periodo di pace in cui sono sorti, che per gli assalti dei nemici.
Ma la principale suddivisione si basa sul territorio da essi occupato.
Abbiamo quindi castelli di montagna, o yamashiro 山城, castelli di pianura-e-montagna, o hirayamashiro 平山城 e castelli di pianura, o hirajiro 平城. Esiste anche una quarta tipologia, ovvero il castello d'acqua (mizushiro 水城) o di mare (umijiro 海城), ma essa può comprendere ed essere compresa in ciascuna delle altre tre. Quindi la potremmo definire una tipologia jolly.
I castelli di montagna, come dice il nome, sorgono su delle alture, sfruttando la natura stessa a fini difensivi.
Il termine "montagna" può trarci in inganno, perché a scuola abbiamo imparato che si tratta di un "rilievo di altezza non inferiore ai 600 metri". I castelli di montagna giapponesi raramente raggiungono, e tanto meno superano, questa quota minima. Il più alto è quello di Mino Iwamura 美濃岩村, nella prefettura di Gifu 岐阜 che sorge ad un'altitudine di 721 metri. Il secondo posto se lo guadagna quello di Takatori 高取城, con i suoi 583 metri slm.
I castelli di pianura-e-montagna si differenziano dai precedenti non tanto per una questione di altitudine, ma proprio per il modo in cui sono concepiti. Ho visto e sentito qualcuno tradurre hirayama con "collina", ma la traduzione corretta è proprio quella che distingue i due termini "montagna" e "pianura", infatti questo tipo di fortificazione include nel proprio perimetro entrambe le tipologie di terreno: un cuore principale più elevato e un perimetro pianeggiante che si può sfruttare per ampliare le difese e gli edifici di rappresentanza.
Infine ci sono i castelli di pianura che non hanno nemmeno una collina al loro interno e fanno invece uso di ampli fossati e terrapieni, planimetrie complesse e che hanno tra le loro funzioni principlai, quella di mettere in mostra l'opulenza del loro signore.
I castelli d'acqua sfruttano i fiumi, sorgono in riva ai laghi o al mare e spesso possono diventare vere e proprie isole quando i ponti che collegano i vari cortili alla terraferma vengono rimossi. Qualcuno li considera una categoria a sé, ma possono essere ben definiti castelli di montagna, se sorgono su altopiani a strapiombo sul mare, di pianura-e-montagna se l'acqua e i cortili più esterni circondano un cuore collinare o di pianura se sono nati nel mezzo di una landa piatta e priva di rilievi.
Si tende a vedere un a sorta di evoluzione da un tipo di terreno all'altro: i costelli di montagna sono i più antichi, mentre le grandi fortificazioni costruite in pianura sono l'ultima frontiera della strategia militare giapponese. In realtà non è così, e se è vero che i rilievi venivano sfruttati fin dall'antichità, bisogna ammettere che non hanno mai smesso di dimostrare la loro importanza come luoghi naturalmente facili da difendere. D'altro canto le residenze dei daimyō del periodo medievale erano costruite in pianura e fortificate in caso di necessità.
Prossimamente vedrò di parlarvi più approfonditamente di queste varie tipologie di castello, rimanete con me!