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Castello di Bitchū Matsuyama, foto presa dal sito TripAdvisor. (This photo of Bitchū Matsuyama Castle is courtesy of TripAdvisor) |
Il metodo più ovvio e primitivo era spianare la vetta: non solo tagliavano gli alberi che vi crescevano, ma asportavano letteralmente il terreno.
Solo la cima veniva disboscata: la foresta che cresceva sul fianco della montagna era lasciata ad intralciare i nemici, impedendo loro di riconoscere la disposizione delle difese e rendendo difficoltoso trovare percorsi alternativi.
Con l'intensificarsi degli scontri, in periodo Sengoku, divenne necessario creare alloggi non solo per il signore del castello, ma anche per il suo seguito e soprattutto per accoglire un numero consistente di soldati. Così, vennero incluse nel perimetro della fortificazione anche le vette vicine, collegandole le une alle altre tramite ponti in terra (dobashi 土橋).
Più avanti si giunse a plasmare i fianchi stessi della montagna, disboscandoli completamente e scavando il terreno per creare cortili esterni più bassi, in un sistema a gradoni definito koshi kuruwa 腰曲輪.
Questo sistema di cortili satellite, sia di tipo a gradoni che
nella versione a vette collegate, permetteva di avere diverse linee di difesa, nonché di riconquistare un
cortile caduto in mano al nemico o di isolarlo velocemente qualora non fosse
possibile riprenderlo.
Un'altra accortezza strategica era quella di scegliere monti isolati, più
alti di quelli vicini, per evitare che i nemici trovassero un modo per osservare l'interno del castello.
Gli yamashiro erano dunque facili da difendere.
Le vie d'accesso erano limitate, gli assalitori dovevano arrampicarsi lungo erti sentieri e gradinate disconnesse, prima di raggiungere il loro obbiettivo. Di conseguenza, non solo arrivavano stremati, ma per tutto il percorso erano facili bersagli.
L'avanzata dei nemici era resa ulteriormente difficoltosa dai fossati asciutti (karabori 空掘) scavati attorno al castello. Questi fossati potevano risalire il fianco della montagna (tatebori 竪堀), e divenire invitanti vie d'accesso, ma anche trappole per gli incauti assalitori che, incanalati in questi stretti passaggi, erano facili bersagli per i proiettili dei difensoi, ma rischiavano anche di essere travolti da grosse pietre fatte rotolare verso di loro dall'alto.
Un altro tipo di fossato (horikiri 堀切) tagliava perpendicolarmente la cresta della montagna, impedendo l'accesso al forte da direzioni non sorvegliate.
Ma anche i castelli di montagna avevano il loro punto debole: l'assedio. Per quanti accorgimenti si prendessero, lo spazio rimaneva limitato, insufficiente a stipare le grandi quantità di provviste e di armi che servivano per affrontare lunghi periodi di isolamento. Inoltre anche l'approvvigionamento idrico era fonte di preoccupazione: le sorgenti non abbondavano e scavare pozzi su un terreno impervio era impresa assai difficile da portare a termine.
In caso di assedio, l'unica speranza era attendere l'arrivo di rinforzi.
Eppure, il castello di montagna rimarrà la migliore scelta dal punto di vista difensivo anche dopo che hirajiro e horayamashiro si saranno diffusi in tutto il paese.
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