domenica 29 maggio 2016

Il castello di Ōsaka e le mura ritrovate

Avete per caso intenzione di visitare Ōsaka e già che ci siete di fare un salto al suo castello?

Allora, quando avrete sete e vi verrà voglia di prendere qualcosa ai distributori automatici, onnipresenti in Giappone, scegliete quelli che hanno sul fianco questa scritta:

In questo modo aiuterete il progetto "Toyotomi Hishigaki Kōkai".

Di cosa si tratta?
Per spiegarvelo ne approfitto e vi racconto un po' della storia di Ōsaka, del suo castello e del Giappone in generale, ma state tranquilli, sarò breve!



La baia di Ōsaka è considerata di importanza strategica fin dall'inizio della storia giapponese. Sito di un'antica capitale (quando ancora le capitali venivano spostate ad ogni morte dell'imperatore) con il nome di Naniwa なにわ, viene poi scelta dalla setta buddhista Jōdō alla fine del XV secolo per erigervi il loro tempio principale.
Oda Nobunaga, uno dei tre grandi unificatori (天下人 tenkabito), impiegherà un decennio per espugnare il loro Ishiyama Honganji. Tre anni più tardi, il suo successore Toyotomi Hideyoshi sceglie lo stesso sito per erigervi il suo castello, Ōsakajō 大阪城.

Il tenshu in cemento armato, simbolo della città di Ōsaka
La costruzione del castello di Ōsaka inizia nel 1583 e termina nel 1597. In questi quindici anni, la fortezza viene resa inespugnabile e i Tokugawa, che tra il 1614 e il 1615 attaccano il castello (durante la Ōsaka no jin 大坂の陣, la Campagna di Ōsaka), riescono ad espugnarlo solo con l'inganno.

A questo punto, i Tokugawa, ben consci dell'importanza del luogo, tengono per sé il castello con l'intenzione di renderlo ancora più imponente. I lavori iniziano nel 1620 e il nuovo tenshu, venti metri più alto del precedente, viene completato nel 1626. La sua vita è breve, perché un fulmine lo distrugge nel 1665 e le nuove politiche del bakufu non ne permettono la ricostruzione.

Tre secoli più tardi il sindaco di Ōsaka riesce a raccogliere i fondi per costruire una nuova torre e nel 1931 ecco che viene completato il tenshu in cemento armato che possiamo ammirare ancora oggi (tra l'altro la prima costruzione in cemento armato a raggiungere i 55 metri di altezza in Giappone).

Esteriormente, il tenshu del 1931 è una replica di quello che si vede nel paravento intitolato "La campagna d'estate di Ōsaka" (大坂夏の陣図屏風 Ōsaka Natsu no Jin Zu Byōbu), mentre all'interno si presenta come un moderno edificio adibito a museo.

Una riproduzione dello Ōsaka Natsu no Jin Zu Byōbu esposta nel cortile davanti al tenshu
Anche questo tenshu non ha vita facile e viene danneggiato alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Durante i lavori di restauro del 1959 vengono alla luce i resti di alcuni ishigaki che da tempo immemore riposano nascosti al di sotto del terreno. Dopo attenti studi diventa chiaro che i Tokugawa, durante il restauro e ampliamento del 1620-26, hanno completamente ricoperto il sito occupato dal castello dei Toyotomi, creando un'area di molto più alta e vasta su cui erigere la nuova fortificazione. Tra l'altro, il tenshu del 1626 si trovava in una posizione molto diversa rispetto al tenshu del secolo precedente.
In altre parole, la moderna torre simbolo di Ōsaka ha l'aspetto di quella del XVI secolo, ma è costruita sulle fondamenta e con le dimensioni del tenshu del XVII secolo.

Pannello che, all'ingresso del parco di Osaka, dava informazioni sul
 "progetto Toyotomo Ishigaki Kokai". Il punto rosso indica il luogo
 dove si trovano le mura che verranno rese fruibili al pubblico.
Le mura in pietra rinvenute nel 1959 sono state re-interrate, ma un'associazione, il "Toyotomi Ishigaki Kōkai Project" (豊臣石垣公開プロジェクト letteralmente "progetto per l'apertura al pubblico delle mura Toyotomi") dal 2013 sta raccogliendo fondi per rendere accessibile al pubblico la parte che corrisponde alle fondamenta del tenshu più antico.

Un esempio di questa politica lo troviamo ad Okayama, dove alcuni tratti delle mura più antiche sono stati portati alla luce, messi in sicurezza e resi accessibili da scale e pannelli esplicativi.

Okayama - pannello esplicativo che
 accompagna le mura semi-interrate
Okayama - le mura che erano state coperte
durante i vari ampliamenti del castello e in
seguito rese fruibili con una struttura apposita
All'inizio di quest'anno la raccolta fondi del "Toyotomi Ishigaki Kōkai Project" ha raggiunto l'obbiettivo del milione di yen, ma le donazioni sono sempre apprezzate e adesso l'ente che amministra il Parco del castello ha deciso di contribuire donando il 5x1000 dei ricavati dalle macchinette di cui all'inizio del post al progetto.

Quindi, chi volesse andare a visitare il castello di Ōsaka - sito molto bello, tra l'altro, con molti edifici storici - sa dove dirigersi per dissetarsi e fare beneficenza!
Che aspettate? Correte ad organizzare il vostro viaggio, no? ;)

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