venerdì 27 febbraio 2015

Gengoyagura: Fossato asciutto e pieno d'acqua, tutta questione di un radicale

Il giapponese scritto è una lingua meravigliosamente complessa. A volte basta modificare uno dei tratti che compongono un carattere per mutarne il significato o conferirgli accezioni particolari.
In questo post voglio offrirvene un esempio.

Esaminiamo tre kanji diversi che si leggono allo stesso modo e significano tutti "fossato".
In giapponese esistono molti omofoni, ovvero parole che hanno la stessa pronuncia, ma significato diverso e che si distinguono solamente per il modo in cui vengono scritte.
In questo caso la differenza di significato è minima.

I tre kanji sono
堀 ・ 濠 ・ 

mercoledì 25 febbraio 2015

Karabori, i fossati privi d'acqua a difesa degli yamashiro

Castello di Ōsaka - fossato asciutto


Il fossato, spesso accompagnato da un terrapieno realizzato con il materiale di risulta, è una delle prime tipologie difensive sfruttate dall'uomo. Anche in Giappone esso ha fatto la sua comparsa molto presto, come attestano ritrovamenti del periodo Yayoi (300 a.C.-300 d.C.).   

Esistono fondamentalmente due tipi di fossati che in giapponese si chiamano hori 堀: quelli asciutti (壕) e quelli pieni d'acqua (濠). Come si può immaginare, i fossati asciutti (karabori 空堀) sono quelli più antichi e in questo post scriverò di loro. 

I fossati di periodo Yayoi (un esempio è il sito di Yoshinogari, nel Kyūshū) erano particolari perché scavati internamente rispetto a terrapieni e palizzate perimetrali. Questa peculiarità sparirà nei secoli successivi e la disposizione dei due elementi si "omologherà" a quella standard di fossato all'esterno e terrapieno all'interno.