venerdì 21 novembre 2014

Lavori di ordinaria devastazione al castello di Takeda

Alcuni giorni fa é uscito sullo Asahi Shinbun un articolo che parlava dei lavori di ampliamento delle vie di accesso al castello di Takeda, nella prefettura di Hyōgo.
Takeda-jō è un castello di montagna, yamashiro 山城, famoso per la magnifica vista che offre in particolare la mattina, quando le nuvole lo avvolgono trasformandolo in un castello che fluttua tra le nuvole.

Oggi rimangono solo le mura in pietra, o ishigaki 石垣, ma è comunque classificato 'Sito di Interesse Storico Nazionale' (kunishiseki 国史跡) e come tale viene protetto dalla Legge sulla Tutela del Patrimonio Culturale (bunkazai hogohō 文化財保護法). Questa legge pone paletti abbastanza stretti a modifiche e interventi su un sito storico e qualsiasi azione dovrebbe essere concordata anticipatamente con lo Stato e con la Prefettura.

Un tratto della Ōtemichi
Immaginatevi dunque la sorpresa del direttore del Consiglio Scolastico Cittadino e dei membri della Commissione per la Tutela del Patrimonio Culturale quando, lo scorso 27 ottobre, sono saliti al castello per una visita e hanno scoperto che la Ōtemichi 大手道, la strada principale, era stata prolungata, si erano smantellate delle scalinate e si era costruita una nuova parte di mura...
Il tutto senza autorizzazione. 



I lavori sono stati subito interrotti ed è stato deliberato che il sito venga riportato allo stato originario dietro supervisione degli enti preposti, ma perché è stato possibile che i lavori venissero avviati senza che nessuno ne sapesse niente?

Secondo l'articolo, ad aprile l'Ufficio responsabile del Castello di Takeda era stato incaricato dalla città di Asago, nel cui territorio si trova il monumento, sia della tutela del sito storico che della promozione turistica dell'area. Il direttore, Takao Kuroda, ha deciso di eseguire questi lavori per venire incontro alle esigenze del grande afflusso di visitatori, giudicandoli lavori di lieve entità.

La legge infatti consente agli enti territoriali di procedere a piccole opere di ordinaria manutenzione senza dover chiedere un'autorizzazione. Il vice direttore del Dipartimento per i Beni Culturali, Shiro Yamashita, dichiara invece che quelli eseguiti al castello di Takeda, sono "lavori problematici che devastano un sito storico".

Seduta comodamente nella mia camera in Italia non ho la possibilità di giudicare l'effettiva entità di questi lavori. La questione è comunque sempre la stessa: come comportarsi per poter allo stesso tempo proteggere e rendere fruibile al pubblico un sito archeologico o storico. Su questo argomento sarà sempre difficile mettere tutti d'accordo, ma almeno, se proprio si vuole intervenire su una strada giudicata pericolosa, almeno si dovrebbe farlo dopo un'attenta pianificazione...



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